La Chiesa per la scuola - News ed eventi - 2014 - Dicembre - "Non lasciamoci rubare l'amore per la scuola!" 

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"Non lasciamoci rubare l'amore per la scuola!"   versione testuale


«Per favore non, non lasciamoci rubare l’amore per la scuola!». Con quest’auspicio Papa Francesco, nel suo discorso, aveva salutato lo scorso 10 maggio una Piazza San Pietro capace di contenere in un grande e solidale abbraccio il mondo della scuola italiana.
 
Un evento, una festa soprattutto, un grande sorriso aperto alla speranza di poter educare che la Chiesa vuole mantenere vivo e alimentato dalla sua costante vocazione al bene e all’uomo.
 
Da quell’entusiasmo vuole ricominciare anche questo sito, come contributo a mantenere accesi i riflettori su un impegno formativo che non può fare a meno di una società che abbia voglia di riprendere in mano la direzione di marcia.
 
Come ha ricordato Papa Francesco, infatti: «La scuola è la prima società che integra la famiglia. La famiglia e la scuola non vanno mai contrapposte! Sono complementari, e dunque è importante che collaborino, nel rispetto reciproco».
 
Un’interdipendenza che il Papa ha voluto efficacemente sottolineare con un’immagine presa in prestito da un proverbio africano: «“Per educare un figlio ci vuole un villaggio”. Per educare un ragazzo ci vuole tanta gente: famiglia, insegnati, personale non docente, professori, tutti!».
 
Il senso e la ricchezza di questa dimensione comunitaria e collaborativa, non ha mancato di trovare riscontro anche nel discorso del Card. Angelo Bagnasco.
 
 Il Presidente della CEI, in quella piazza gioiosa e gremita,  ha ricordato l’impegno della Chiesa a: «Considerare la scuola come un tassello decisivo nella costruzione della città dell’uomo, e come una condizione necessaria per aprirsi alla realtà tutta intera».
 
 Apertura di mente, di cuore, che implica una diversa attitudine e una rinnovata esperienza, affinché ogni scuola diventi: «Un atto di speranza che si rinnova ogni mattina grazie ai suoi protagonisti, nonostante i problemi e le inadeguatezze che tutti conosciamo».
 
Aspetti toccati anche da Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che nel salutare il Santo Padre e le decine di migliaia di ragazzi intervenuti in Piazza San Pietro, ha ricordato come la scuola sia: «Un bene comune ,un diritto di ciascuno e un dovere per lo Stato»;  e richieda la necessaria responsabilità politica per restituirgli «dignità e funzione».
 
Solo in questo modo studiare tornerà a rappresentare «la più efficace forma di allenamento alla vita adulta». Una partita in cui non sono in gioco soltanto competenze e conoscenza, ma  la formazione stessa della personalità di ciascuno.