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Un nuovo umanesimo per scuola e università   versione testuale

Il Convegno UNESU


“Buone pratiche nella scuola e nell’università per un nuovo umanesimo” è il titolo del convegno organizzato dall’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università  della CEI, che si è svolto dall’8 al 10 maggio scorso.
 
Un’occasione per parlare di “una scuola di qualità e aperta alle famiglie”, come l’ha definita  il Santo Padre nel suo saluto ai partecipanti, e per collocarsi strategicamente tra due appuntamenti : il grande incontro del mondo della scuola con papa Francesco, che ha affollato in un grande abbraccio Piazza San Pietro il 10 maggio 2014, e il prossimo Convegno ecclesiale nazionale di Firenze.
 
Due punti fermi per prepararsi a un futuro in cui la Chiesa vuole continuare a manifestare la propria attenzione per la scuola pubblica,  collocando i giovani al centro del processo educativo attraverso una proficua e costante sinergia tra scuola e famiglia.
 
Un binomio vincente e indissolubile che, come sottolineato da Vittorio Sozzi – direttore dell’Ufficio nazionale – che costituisce anche il patto essenziale per “far crescere l’attenzione al mondo della scuola nelle Diocesi, superando una storia ricca di carismi e istituzioni educative,  eppure spesso frenata da un’eccessiva attenzione alle singole identità”.
 
Nella sua relazione introduttiva, il prof. Pierpaolo Triani (Univ. Cattolica, Piacenza), membro della Giunta del Comitato preparatorio del 5° Convegno ecclesiale nazionale, ha sottolineato come “umanesimo” significhi a un tempo pensare e prendersi cura dell’uomo nella sua integralità, assumendo responsabilmente il “travaglio” di cui parla Gaudium et spes.
 
Il Convegno ecclesiale si situa in questo solco con la forza dinamica che viene da una proposta e un orizzonte di umanesimo a cui attingere per rinvigorire la forza educante delle nostre istituzioni.
 
In questa prospettiva, anche i cinque verbi (uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare) della Traccia pongono altrettante domande da declinare in gruppi di lavoro piccoli ma stabili, nei quali insegnanti e genitori si scambino aiuto e sostegno.
 
Tre le sessioni che hanno animato il Convegno. Nella prima si sono confrontati il prof. Mario Morcellini, prorettore dell’Università “La Sapienza” e il prof. Sergio Cicatelli, Direttore del Centro Studi per la Scuola Cattolica sui criteri di valutazione della scuola.
 
Se il primo ha evidenziato la necessità di una nuova insorgenza dell’umanesimo che sia capace di dare vita a “buone pratiche” universitarie, il secondo ha rilevato l’importanza del rapporto con il territorio e le famiglie per una valutazione che sia davvero efficace.
 
Le sessioni di sabato 9 maggio si sono occupate, invece, rispettivamente dell’educazione affettiva e sessuale e del problema dell’orientamento nella scuola e nella formazione professionale. Ambiti di assoluta attualità che hanno raccolto le relazioni di numerosi docenti impegnati in altrettante iniziative in tutta Italia.
 
La sessione conclusiva è stata caratterizzata daun ampio dibattito moderato dal dott. Sozzi e da Don Daniele Saottini, responsabile del Servizio nazionale per l’insegnamento della religione cattolica.
 
Ad emergere con grande evidenza è stata la necessità di ripensare le significative esperienze del passato per sostenere in un cammino di crescita e consapevolezza le realtà ecclesiali e laiche che si occupano di educazione formale e che trasformano ogni giorno i nostri ragazzi negli adulti del futuro.