A scuola si cresce

di Emanuela da Messina
Liceo Classico “G.B. Impallomeni” – Milazzo

La prima parola che mi viene in mente pensando alla mia esperienza a scuola è CRESCITA: da un punto di vista fisico, morale, educativo, culturale. È a scuola che ho imparato a convivere con persone estranee al nucleo familiare, è a scuola che ho preso i miei primi impegni, è a scuola che ho stretto i primi legami d’amicizia e, perché no, sperimentato le prime cotte. Insomma, la scuola è stato il mio luogo dell’inizio. “Crescita” è una parola che è stata troppo usata, forse proprio perché è quella giusta per indicare quello che è il cammino di uno studente, dal primo giorno delle elementari all’ultimo del liceo. Crescita è la consapevolezza di cambiare se stessi. E quando ti accorgi di stare cambiando, automaticamente nasce la voglia di attivarsi e di cambiare ancora, non perché vuoi fuggire dalla tua personalità, ma perché vuoi crescere ancora in esperienza. Qui entra in gioco anche la mia fede, il vissuto di studentessa del MSAC: portare la propria testimonianza nel luogo che si ha più a cuore secondo me è la forma più alta di crescita, e quella anche più difficile.

Da questo punto di vista la Chiesa (il laicato in primis) ha un ruolo fondamentale nella scuola, i cui abitanti sono non di rado disillusi e sfiduciati in tutto (vedi la situazione economico-politica): come laici abbiamo il compito di colorare quelle aule che nell’ottica comune purtroppo appaiono spesso quelle di un carcere. Sarebbe interessante incrementare i momenti di dialogo interreligioso e aprire dei dibattiti sul tema della spiritualità tra gli studenti; quella che oggi appare come una Chiesa distante dalla scuola, in questo modo potrebbe sembrare più vicina alle persone, indipendentemente da quale sia il loro credo.

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